
Atumtalk: rompere gli schemi passando da tecnologia, regolamentazione e dati
Dopo l’apertura dedicata al coraggio imprenditoriale, il secondo panel del nostro Atumtalk - Breaking Insurance ha acceso i riflettori su come dati, tecnologia e regolamentazione stiano ridisegnando il perimetro del settore, tra costi importanti e opportunità inespresse.
Protagonisti della discussione sono stati Laura Grassi, Direttrice Osservatorio Fintech & Insurtech POLIMI, Paolo Gusmerini, Director Payment & Digital Banking di PwC Italia, e Francesco Righetti, Direttore Innovation Center di Phoenix Capital.
La regolamentazione al servizio dell’innovazione
Laura Grassi ha capovolto la prospettiva comune sull’innovazione, invitando a non vedere la regolamentazione necessariamente come un freno, ma come un elemento positivo se è lungimirante e pone le basi per “nuovi prodotti, nuovi servizi, nuove idee e nuove soluzioni”.
Tuttavia, ha ricordato che non tutte le tecnologie innovative hanno bisogno di essere regolate ex ante. Tecnologie come l’IoT (Internet of Things) e i dati satellitari - cruciali per dati in tempo reale nel mondo danni - non richiedono una stretta regolamentazione, ma, nonostante ciò, non generano ancora grandi soluzioni innovative. La chiave di volta, quindi, non è partire dalla regolamentazione, ma dalle idee di business e dai problemi, individuando poi la soluzione tecnologica necessaria.
Open Insurance: tra costi e il rischio di compliance
Paolo Gusmerini ha poi messo in guardia sui costi dell’Open Insurance, stimati complessivamente per il mercato assicurativo in circa 700 milioni di euro. Il rischio è di ripetere l’errore dell’Open Banking: se non si è in grado di estrarre valore dai dati, l'investimento si tramuta solo nell'“ennesimo onere finanziario di compliance”.
In questo scenario, è cruciale monitorare l'iter normativo in corso, diviso tra una corrente che spinge per una regolamentazione forte (regulatory driven) e chi preferisce lasciare che l'innovazione sia guidata dal mercato e dalla domanda effettiva dei servizi da parte del cliente (market driven).
CRM avanzati: il ruolo abilitante dei dati
Raccogliendo la sfida lanciata dal potenziale non sfruttato dei dati di Grassi e dalla necessità di estrarre valore per giustificare i costi di Gusmerini, Francesco Righetti ha sottolineato come l'innovazione nasca dalla capacità di cogliere ciò che non è stato ancora letto, e per fare questo i dati devono essere il punto di partenza.
Per abilitare strategie avanzate di Intelligenza Artificiale, il passaggio fondamentale è l'utilizzo massivo di CRM avanzati. L’AI può intervenire e restituire valore solo se si raccolgono e si organizzano dati eterogenei e complessi, superando la semplice anagrafica. L'approccio è pragmatico: l'AI serve a potenziale l'efficacia, non a sostituire, e deve essere alimentata da una base solida di informazioni.
Il panel si è chiuso con un messaggio chiaro: l'innovazione nel settore assicurativo richiede il coraggio di agire, investendo in dati complessi e in una tecnologia che rimane al servizio delle persone, senza che la compliance diventi l'unico driver di trasformazione.